Hermosa – Big Hallucination

 6.5

God: tante idee
Bad: troppa roba

hermo

Pop – Rock

Il disco si presenta con molte tracce, cosa che mi mette sempre un po’ in allarme. Tuttavia l’inizio è brillante, ogni canzone è diversa e fresca, senza eccessive pretese di colpire e per questo colpisce il giusto. La produzione è semplice e concisa, lascia suonare dei buoni strumentisti e una discreta voce, che ha il pregio apprezzatissimo di azzeccare alla grande la maggior parte delle melodie.

Nel corso delle tracce poi il disco perde un po’ la sua spinta iniziale, senza mai perdere la voglia di sperimentare. Se da una parte questo è un bene, dall’altra priva il lavoro di un’organicità necessaria ad un album, che non dovrebbe mai essere ridotto a collage delle tante – seppur ottime – idee. In questo gli Hermosa sono stati troppo irruenti e poco lungimiranti, probabilmente avrebbero dovuto – soldi e tempo permettendo – produrre 30 tracce e poi selezionarne 10, dando un risultato finale meno confuso e dispersivo.

hermsa

Tanto belli i cambi di tono e gli espedienti nei ritornelli quanto inutile il recitativo che impone una discontinuità inaspettata e “kitsch” (con la pace di Nanni Moretti). Una svolta un radical chic, più per dare un colore che un valore aggiunto, una via intellettualoide che sconsiglio fortemente di perseguire, in primis per la migliore qualità che hanno gli Hermosa: l’immediatezza nell’ascolto.

Big Hallucination va sentito, è un’ottima colonna sonora per una giornata di sole al mare, in particolare le prime canzoni. Il resto poi viene da se.

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